TRECENTA
TRECENTA
Chiesa di San Maurelio

La chiesa di San Maurelio si trova a Sariano, piccola frazione del Comune di Trecenta. Il toponimo sariano deriva dal latino seria-ae (canale, fosso), sue varianti medievali Seriola/Seriana, indicava la generica presenza di un villaggio sulle rive di un modesto corso d’acqua, trattasi di un vecchio ramo del Po.

La chiesa si era posta all’attenzione degli studiosi fin dal 1952, quando l’allora parroco assistito dal sacrestano, nello spostare un vecchio armadio in un piccolo locale attiguo all’abside, provocavano il distacco di una scaglia di intonaco facendo emergere dal muro sottostante il volto ad affresco di una Madonna. Venne avvertita subito la Sovrintendenza e ci si rese conto che tutte le pareti – rivelati come parte antica della Chiesa di San Maurelio – erano interessati da affreschi databili dal Trecento al Cinquecento e di ottima scuola, ipotizzando nei più antichi gli allievi di Giotto e negli altri, artisti di scuola emiliana e lombarda.

Dopo un lungo restauro conclusosi nel 2011, è possibile oggi osservare l’unico ciclo pittorico del tardogotico ferrarese in Polesine. Rimane purtroppo sconosciuto il motivo ispiratore del progetto iconografico e l’ambito culturale di appartenenza.

La chiesa si presenta con una facciata neoclassica, sormontata da un frontone con cornice a dentelli. La facciata è poi racchiusa da quattro grandi lesene doriche binate poggiate su alti basamenti. Tra le lesene si inseriscono due nicchie che accolgono al loro interno le statue dedicate a San Maurelio e Santa Liberata.

A partire dal 1 agosto 1819, la chiesa verrà inserita per volontà austriaca nella nuova provincia di Rovigo e nel Regno Lombardo-Veneto. Veniva quindi separata dalla Diocesi di Ferrara e aggregata alla Diocesi di Adria-Rovigo, alla quale appartiene ancor’oggi.

AFFRESCHI

Gli affreschi trecenteschi della parete nord sono tra i più antichi, dove si evince uno stile in cui emerge la solidità e la monumentalità dello stile giottesco assieme a un linguaggio Gotico.

Madonna in trono e Santi

La Madonna è raffigurata su un trono e poggia una mano sulla spalla del Figlio, il quale pare rivolgersi in direzione del Santo vestito di rosso, alla destra della Madre. Il Santo a lato sinistro con barba e capelli neri, possiede una veste di colore scuro e portava probabilmente un mantello, vagamente percepibile dalle tracce pittoriche rimaste. Si ipotizza possa essere la figura di San Maurelio, ma è difficile identificare con certezza entrambe le figure accanto al trono per la mancanza di qualsiasi chiaro attributo.

Madonna con bambino in trono e Santo

Il Santo è raffigurato inginocchiato a lato della Vergine il cui manto è drappeggiato in pieghe sinuose e la sua figura e quella del Bambino conservano intatte la loro volumetrica fisicità.

ABSIDE

Le tracce pittoriche che interessano la chiesa verso meridione hanno uno stile diverso caratterizzato da influenze emiliane e ferraresi, databili nella seconda metà del Trecento. Tra questi si possono individuare: San Giovanni Battista, Santo/Cristo alla colonna (il cui autore era stato identificato con Jacopo da Bologna), San Bartolomeo e Sant’Onofrio e Madonna col bambino.

Sulla parete di fondo dell’abside si riconoscono invece le figure di San Marco e Sant’Antonio Abate.

La cappella a volta è separata dal resto della chiesa da un arco trionfale decorato con la figura di Dio padre benedicente racchiuso in un clipeo, con un libro appoggiato sulle ginocchia e sorretto da otto angeli.

Sul lato sinistro emerge poi la figura di un uomo in armatura, probabilmente identificabile con lo stesso Uguccione.

La decorazione del soffitto è di tipica influenza emiliana e caratterizzata da elementi fitomorfi. Al centro, nella chiave di volta della cappella, è raffigurato lo stemma della famiglia Contrari.

Ultimo affresco prima delle trasformazioni settecentesche è la Crocifissione posta al di sopra del vano della porta inquadrata in una cornice dipinta e collocabile all’inizio del XVII secolo.

PALA di SAN MAURELIO

Sulla parete absidale della chiesa, disposta entro l’ancona di un antico altare ligneo, è presente una pala attribuita a Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666) che raffigura San Maurelio che invoca la protezione divina sulla città di Ferrara e collocata attorno agli anni quaranta del Seicento, periodo in cui la famiglia Pepoli era tra i committenti più frequenti dell’atelier del pittore, sia per commissioni personali che per donazioni. L’essenziale schema narrativo dell’opera presente nella Chiesa di Sariano è quella ricorrente nelle pale a destinazione chiesastica eseguite dal Guercino. In questo dipinto il Santo è caratterizzato da una posa artificiosa e patetica, sottolineata da ombre grigiastre sottilmente intonate alla città turrita sullo sfondo, indicata dalla mano destra del Santo, rivolta al castello identificabile con la città di Ferrara. L’espressività del volto è sottolineata dalle chiome e dalla barba fitta e cespugliosa.

CAPPELLA CONTRARI

Della nobile famiglia di Uguccione I° de’ Contrari, che nel Quattrocento aveva il governo sulle terre di Sariano, rimane il primitivo oratorio adesso cappella, posto ad oriente del presbiterio della chiesa.

Come si evince dai lacerti di affresco rimasti, le pareti interne erano affrescate tutt’intorno da un doppio ordine di dipinti, raffiguranti scene della vita di Cristo, della Vergine e con la presenza di varie figure di Santi: una sorta di catechismo illustrato che faceva della chiesetta un vero gioiello dell’arte medievale. Dal punto di vista stilistico, risulta chiaro che il ciclo pittorico sia stato eseguito da più mani e in epoche diverse.

Vi fu infatti un primo intervento, databile intorno alla metà del XIV secolo e il secondo voluto da Uguccione e databile tra il 1401 e il 1434. Successivamente, durante il Settecento, l’antica cappella Contrari fu inglobata all’interno della nuova struttura, finendo per divenire nient’altro che un locale di passaggio verso la canonica. Purtroppo a causa di questo inglobamento la cappella è stata manomessa perdendo gran parte della pittura murale, riscoperta poi come si è detto in maniera casuale nel corso della metà del Novecento.

SAN MAURELIO

Maurelio, secondo le uniche fonti pervenutaci, nacque ad Edessa in Mesopotamia e fu un Sacerdote e poi Vescovo di Voghenza, prima della costituzione della città di Ferrara. Oggi è venerato come Santo della Chiesa Cattolica e le sue spoglie sono conservate nella città di Ferrara. L’intitolazione della Chiesa di Sariano a San Maurelio e lo stile romanico portano a presupporre la sua collocazione nel periodo di dominazione vescovile ferrarese, anche se non si esclude la presenza di una chiesa antecedente di matrice benedettina.

INFO ITINERARIO
- Prodotti tipici

I fiori all’occhiello della tipicità gastronomica del territorio di Trecenta sono costituiti dalle produzioni casearia, itticola (alcuni specchi d’acqua di origine naturale sono stati adibiti a questo allevamento) e di salumi (il famoso salame e il cotechino).

Proprio questi ultimi hanno ottenuto il riconoscimento di prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto.

Il salame a Trecenta, ma anche nel Polesine tutto, rappresenta il simbolo dell’ospitalità

Dallo stretto legame con gli Estensi, Trecenta ha assimilato tradizioni, storia e cultura che si evidenziano anche in campo gastronomico; in particolare nel confezionamento e nella conservazione degli insaccati di carne di maiale si riscontrano metodologie di lavorazione e uso di ingredienti che portano a differenze sostanziali, soprattutto nel gusto, rispetto alle altre parti del Veneto. Nel corso dei secoli, ogni singolo produttore ha gelosamente custodito e tramandato ai familiari la propria arte nella produzione dei salumi, un segreto da proteggere gelosamente che assume una ritualità quasi mistica ed una intimità difficilmente penetrabile

- Pro Loco

La Proloco di Trecenta nasce nel 1988,  con lo scopo principale di valorizzare il proprio territorio (Gorghi, Palazzo Pepoli, Dipinti chiesa di Sariano, vecchia corte padronale Dossi), ed i prodotti alimentari tipici quali il Salame da taglio ed il Cotechino di Trecenta, che sono  stati  riconosciuti quali prodotti agroalimentari tradizionali (decr. reg. Veneto del 19/06/2007 – G.U. n° 147 del 27/06/2007 ).

Presidente protempore  CINZIA   DAVI’  cell. 339-4702928