LENDINARA
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OASI DIDATTICA +API
Ramodipalo-Rasa-Sabbioni

PROGETTO OASI DIDATTICA +API

Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo, ricoprendo quindi un ruolo fondamentale per l’ambiente e per l’ecosistema.

Per questo motivo la Pro Loco di Lendinara, supportata dalle associazioni locali Kulturando e Terra della Badia-Comunità del Cibo, ha aderito al Bando +API 2024 promosso dalla Fondazione Cariparo per la biodiversità, con l’obiettivo di diffondere il valore della biodiversità attraverso la creazione di oasi fiorite e spazi verdi ricchi di essenze mellifere, habitat ideali per api ed altri insetti impollinatori coinvolgendo le comunità del territorio.

Arnia didattica e Hotel

ARNIA DIDATTICA

L’arnia didattica è una struttura predisposta all’ osservazione dall’esterno di un alveare dove le api vivono e lavorano per mantenere attivo l’organismo alveare.

E’ composta dal nido che troviamo nella parte inferiore appoggiata al supporto di sostegno, dal melario che viene sovrapposto al nido, da un copri favo, da un tetto in lamiera, da quattro finestrelle removibili nel nido e da quattro nel melario e da un condotto camino situato nella parte anteriore della struttura.

1) NIDO

All’interno del nido si trovano dieci favi costituiti da un’intelaiatura di legno dentro la quale sono alloggiati i favi di cera. I favi composti da cellette con forma esagonale sono la struttura dell’organismo dove si svolge la vita dell’alveare, vengono allevate le api e si immagazzinano il miele e il polline per tutte le attività vitali dell’alveare.

2) MELARIO

Il melario è composto da nove telai che risultano essere la metà dell’altezza rispetto a quelli da nido. Nel melario le api depongono il miele in eccedenza che non potrebbe essere contenuto nel nido ed è la parte di miele che l’apicoltore preleva per sé.

3) COPRI FAVO

Il copri favo è una tavola con bordi rialzati  che chiude la parte superiore dell’arnia.

4) TETTO

Il tetto in lamiera protegge la struttura sottostante dalle avversità atmosferiche.

5) FINESTRELLE

Le finestrelle removibili permettono di osservare le attività svolte dalle api attraverso le aperture protette da un vetro.

7) CAMINO

Il condotto camino funge da collegamento tra l’esterno e l’interno dell’alveare, le api escono dalla parte alta  del condotto in totale sicurezza di chi vuole visitare esternamente l’arnia.

 

HOTEL PER INSETTI

 

L’hotel per gli insetti è un rifugio per piccoli impollinatori o predatori di parassiti, utile per superare i rigori dell’inverno ed accogliere le nuove generazioni.

 

 

SEGNALETICA

 

All’interno dell’alveare troviamo tre diverse tipologie di api, la regina, i fuchi e le operaie.

La regina è la grande madre, può vivere anche fino a sette anni, è in grado di deporre anche tremila uova al giorno, da un uovo fecondato può avere origine un’ operaia o una regina.

I fuchi si occupano esclusivamente della fecondazione di nuove regine, sono presenti nell’alveare in piccole quantità dalla primavera fino all’inizio dell’autunno, dopodiché  vengono eliminati e ricompariranno la primavera successiva.

Le api operaie sono in maggior numero, e hanno funzioni diverse in base alla loro età. Le api che nascono dall’inizio primavera fino alla fine dell’estate vivono poco più di quaranta giorni, invece quelle che nascono dalla fine dell’estate fino alla fine dell’autunno possono vivere anche cinque mesi. Una ape operaia durante la primavera/estate trascorre la prima metà della sua vita all’interno dell’alveare e la seconda metà all’esterno.

Quando la nostra ape operaia nasce ed esce dalla sua celletta diventa ape spazzina,  si occupa della pulizia della propria celletta e anche di altre per permettere alla regina di deporre nuove uova, questo lavoro lo svolge per tre giorni.

Successivamente cambierà mansione e diventerà ape nutrice e per i primi tre giorni avrà il compito di nutrire le larve anziane con polline, poi inizierà a produrre pappa reale e per altri sette giorni alimenta le giovani larve e la regina.

Alla fine del decimo giorno per altri cinque giorni sarà pronta come ape ceraiola per produrre cera e poi come ape magazziniera a costruire favi, immagazzinare polline e nettare.

Gli ultimi tre giorni li dedica alla ventilazione come ape ventilatrice, a fare la guardia come ape guardiana e se necessario a fare le pulizie.

Finito tutto questo lavoro all’interno dell’alveare la nostra ape è pronta per uscire e diventare ape bottinatrice e dovrà occuparsi al rifornimento di polline e nettare.

 

TABELLA COMUNICATIVA

CAA-Comunicazione Aumentativa Alternativa

La Comunicazione Aumentativa Alternativa è un approccio che si propone di offrire una modalità alternativa a chi, oltre ad essere escluso dalla comunicazione verbale e orale a causa di patologie congenite o acquisite presenta anche deficit cognitivi, più o meno severi.

Lo scopo delle tabelle comunicative è creare un ambiente urbano, accessibile ed inclusivo, che garantisca a tutte le persone indipendentemente dalle loro abilità di poter orientarsi, comunicare ed interagire con gli spazi urbani in modo autonomo e sicuro.

Destinatari
• Persone con disabilità cognitive (es. autismo, disabilità intellettive).
• Persone con disabilità sensoriali (non vedenti, ipovedenti, non udenti).
• Persone con difficoltà motorie o anziani con mobilità ridotta.
• La comunità locale, per favorire una cultura dell’inclusione

In particolare la  tabella comunicativa serve a presentare informazioni sule api, gli strumenti, i regolatori; è uno strumento visivo strutturato per facilitare la comunicazione di persone con bisogni comunicativi complessi.

Mentre la tabella qui sotto serve a suddividere un’azione complessa in piccoli passaggi sequenziali con l’obiettivo di insegnare a persone con bisogni speciali  ad attraversare la strada in sicurezza.

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IMPOLLINAZIONE

IMPOLLINAZIONE

Il principale contributo delle api all’alimentazione umana non è il miele ma l’impollinazione di centinaia di specie vegetali, molte delle quali di importante interesse agricolo.

Molte piante si affidano agli insetti per scambiare il proprio polline con altri individui della medesima specie con lo scopo di garantirsi un’impollinazione incrociata in modo più sicuro che non tramite il vento.

I fiori producono il polline, la fonte di proteine per le larve, ma anche un nettare dolce, la base che le api usano per fare il miele. Questo nettare è la gradita esca per le api ed altri insetti. Quando l’ape succhia il nettare da un fiore o ne raccoglie il polline, una parte del polline ne rimane invischiato nei suoi peli e l’ape lo trasporta nel prossimo fiore, dove rimarrà appiccicato nel pistillo e finirà per impollinarlo.

L’ape mellifera non è il solo insetto che compie questo lavoro. Ci sono altre centinaia di specie: alcune speciali come le orchidee che spesso hanno una relazione esclusiva con un unico insetto; altre più generiche, come i bombi, che passano da una specie di fiori all’altra.

L’ape mellifera ha la caratteristica di essere fedele alla specie che visita per prima, fino a quando non cessa di produrre nettare. Grazie a questa fedeltà floreale l’ape garantisce che il polline di pero (per esempio), vada a finire su un altro albero di pero, senza alcun spreco. A differenza di altri insetti fanno un lavoro di massa: la prima che trova una buona fonte di cibo chiama le sorelle, assicurando alle piante (ed all’agricoltore) che tutti i fiori saranno visitati.

Per il ruolo fondamentale che le api e gli altri insetti impollinatori svolgono nell’agricoltura, occorre evitare accuratamente di usare insetticidi (inclusi quelli biologici) o anticrittogamici su piante in fiore.

PRODOTTI dell'ALVEARE

MIELE

Miele

Il miele è il prodotto che si ricava in maggior quantità ed è anche quello più consumato e commercializzato.

Le api (quando la stagione lo permette) ne producono in abbondanza, anche oltre la loro reale esigenza.

L’apicoltore preleva solo il miele che le api depositano nel melario, lasciando nel nido le scorte necessarie al sostentamento dell’alveare.

Il miele può avere diversi sapori e diverse consistenze, in base al nettare dei fiori bottinati dalle api.

In Polesine i mieli più diffusi sono quelli di acacia, millefiori, tiglio, melate e quelli legati alle colture agricole come colza, girasole e soia.

CERA

Cera

Le api producono cera in modo naturale grazie a delle specifiche ghiandole presenti nel loro organismo ed è il materiale con cui loro costruiscono i favi ovvero la loro casa.

La costruzione dei favi è compito delle giovani api operaie, che hanno da 10 a circa 18 giorni di vita, momento di maggior sviluppo delle ghiandole ceripare.

Si stima che per produrre 1 gr. di cera sia necessario all’ape consumare circa 10 gr di miele.

La cera d’api è infatti un prodotto pregiato, utilizzato molto nella cosmesi, oltre che per la produzione di candele e di prodotti per il trattamento del legno o di altre superfici.

POLLINE

Polline

Il polline è una sostanza polverosa presente nei fiori che viene utilizzata dalle piante per riprodursi.

A seconda della pianta a cui appartiene, il polline può avere diversi colori e diverse forme.

Per le api, il polline è una sostanza proteica importante per il loro sviluppo e lo raccolgono grazie alla peluria presente sul loro corpo e sulle loro zampe, successivamente depositato nelle celle, pronto per essere consumato all’occorrenza.

Gli apicoltori lo raccolgono posizionando apposite trappole all’ingresso delle arnie obbligando le api a passare in fori molto piccoli e  facendo così cadere il polline stoccato sulle loro zampe in un apposito cassettino.

Il polline viene consumato, essiccato o congelato, come integratore alimentare dato il valore proteico quattro volte superiore a quello animale.

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PROPOLI

Propoli

La propoli è una sostanza che viene prodotta dalle api grazie alla resina che raccolgono le bottinatrici dagli alberi; successivamente viene lavorata, masticata ( con l’aiuto della saliva), e con l’aggiunta di polline, cera e altre sostanze (alcune delle quali ancora sconosciute), diventa un prodotto fondamentale per l’alveare e viene utilizzato dalle api come:

  • Isolamento da correnti esterne e umidità.
  • Materiale di costruzione.
  • Disinfettante.

L’apicoltore preleva la propoli dall’alveare grazie all’utilizzo di apposite reti che le api andranno a sigillare con la deposizione di questa sostanza collosa; una volta che la rete sarà piena di propoli verrà tolta e successivamente lavorata. La raccolta avviene anche mediante raschiatura di alcune parti dell’arnia dove le api ne accumulano quantità interessanti.

Il metodo di lavorazione più utilizzato con la propoli è la soluzione nell’alcool, quest’ultimo infatti è in grado di sciogliere tutte le sostanze contenute nella resina.

La propoli aiuta il sistema immunitario con molteplici benefici ad esempio svolge un’azione antibatterica, antivirale, depurativa, antimicrobica e molto altro.

PIANTE MELLIFERE

          piante mellifere

Ecco la classifica delle 10 piante più visitate dalle api, tutte facilmente coltivabili anche nei nostri giardini o in vaso su terrazzi e balconi.

 Achillea

Achillea

Erbacea perenne, fiorisce da maggio ad agosto. Per il giardino, la roccaglia o il vaso. Può stare al sole o mezz’ombra. Va annaffiata solo nel primo anno in giardino, con costanza in vaso in primavera-estate. Ottima pianta mellifera.

 Borragine

Borragine

Erbacea perenne, fiorisce in  aprile-luglio. Per il giardino, l’orto e vaso con una terra ricca e ben drenata. Va annaffiata poco e può stare al sole. Buona pianta mellifera.

 Buddleia

Buddleia

Arbusto caducifoglio, fiorisce da maggio ad agosto. Può stare al sole, in piena terra dalla Val Padana in giù, in vaso sulle Alpi con terra ben drenata. Annaffiare quando si asciuga e concimare in autunno e primavera. Ottima pianta mellifera.

 Corbezzolo

Corbezzolo

Arbusto sempreverde che produce fiori e frutti da maggio a ottobre. Può stare al sole in piena terra con buon drenaggio. Poco assetato, nutrire in primavera e autunno con concime. Ottima pianta mellifera.

 Echinacea

Echinacea

Margherita perenne dai grandi fiori, adatta a zone fresche. Può stare in piena terra fertile, al sole o mezz’ombra. Da annaffiare nel primo anno in terra oppure per sempre in vaso e concimare 2 volte l’anno. Buona pianta mellifera. Fiordaliso

FIORDALISO

Fiordaliso

Erbacea perenne, fiorisce tra maggio e luglio. Può stare in giardino o in vaso, al sole o mezz’ombra, su qualunque terreno. Annaffiare solo nel primo anno in vaso. Ottima pianta mellifera.

 Lavanda

Lavanda

Arbusto sempreverde, fiorisce da giugno ad agosto. Dalla Val Padana in giù in piena terra, in vaso sulle Alpi, può stare al sole. Ha bisogno di un terreno leggero e sabbioso con pochissimo concime. Senza irrigazione in giardino, regolare ma scarsa in vaso, con ottimo drenaggio. Ottima pianta mellifera.

 Menta

Menta

Perenne erbacea da ombra, fiorisce tra giugno e settembre, può stare in giardino o in vaso. Richiede molta acqua, soprattutto in vaso, su una terra fresca, umida e profonda con piccolo drenaggio nel vaso. Ottima pianta mellifera.

 Rosamarino

Rosmarino

Arbustiva sempreverde, dalla Val Padana in giù in piena terra, in vaso sulle Alpi, con terra fertile, leggera, ben drenata. Può stare al sole e va annaffiata poco solo in vaso. Fiorisce in marzo-maggio. Ottima pianta mellifera.

 Sedum

Piccole succulente, fiorisce tra marzo e settembre. Dalle Alpi alla Sicilia, può stare al sole o mezz’ombra. Adatte anche al vaso senz’acqua né concime. Buona pianta mellifera.

Ass. L'Elefante Volante

L’ELEFANTE VOLANTE

 

Ciao. Sono Simona Romeo, un educatore professionale socio pedagogico specializzato in tecniche cognitive comportamentali, CAA ed abilitazione prassico motoria.

Da diversi anni lavoro nell’ambito educativo, concentrandomi sul supporto a bambini, ragazzi e famiglie, con particolare attenzione ai bisogni speciali e alle difficoltà legate alla sfera cognitiva, affettiva e relazionale e comunicativa.
Il mio percorso formativo mi ha permesso di sviluppare competenze nell’approccio cognitivo-comportamentale, che utilizzo per creare interventi educativi personalizzati.

Nel corso della mia carriera, ho lavorato in diversi contesti educativi, da scuole a centri specializzati, collaborando con famiglie, insegnanti e terapisti per creare ambienti di
apprendimento stimolanti e accoglienti.

Sono  la fondatrice dell’associazione L’Elefante Volante, che svolge un servizio educativo nato dal desiderio di offrire un supporto concreto e mirato a chi affronta le sfide della disabilità. La nostra missione è creare uno spazio sicuro e stimolante dove i bambini e i ragazzi possano crescere, apprendere e sentirsi valorizzati.

Offriamo attività educative, laboratori inclusivi e percorsi di potenziamento che mirano a sviluppare abilità prassiche, emotive e sociali. Un aspetto fondamentale del nostro lavoro è il coinvolgimento delle famiglie, che consideriamo partner essenziali nel percorso educativo.

 

L’Elefante Volante ASDPS

Via Ramodipalo Centro, 35/37

Lendinara                                                                        lelefantevolanteaps@gmail.com 

Tel. 349 470 2399

 

 

 

 

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Gianni Stoppa tel. 329 976 1900