TRECENTA
TRECENTA
SENATORE
NICOLA BADALONI

Nicola Badaloni è nato a Recanati il 2 dicembre del 1854 da una famiglia appartenente alla borghesia marchigiana si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Napoli nel 1877, a soli ventitré anni. In poco tempo si impone sia professionalmente che umanamente. Nel 1878 giunge a Trecenta con l’incarico di medico condotto, sin dagli inizi della sua attività in Polesine, la robusta cultura e l’animo sensibile e generoso di Badaloni travalicano i confini provinciali. Ogni giorno che passa egli si affeziona sempre di più al proprio lavoro e alla gente del paese.

Sarà a Trecenta fino alla sua morte, avvenuta il 21 maggio 1945.

È proprio il continuo intrecciarsi tra vita politica e professionale che rende questo medico singolare. Nicola Badaloni è stato sicuramente il protagonista della storia sociale e politica del Polesine tra Ottocento e Novecento, partecipe di avvenimenti emblematici della storia moderna e che deve essere ricordato per il suo impegno politico e scientifico.

LO SCIENZIATO

Nicola Badaloni all’età di 24 anni, assume ufficialmente la condotta presso il Comune di Trecenta l’11.7.1878.

Nel periodo tra il 1885 e 1886 diventa assistente alla Cattedra di materia medica e farmacologica presso l’Università di Padova.

Nel 1899 consegue la libera docenza in Patologia speciale medica dimostrativa presso la Regia Università di Perugia e successivamente viene nominato professore di Patologia medica dimostrativa presso l’Università di Napoli.

Infine, nel 1907 viene nominato membro del Consiglio Superiore della Sanità ed è relatore di disegni di legge socio-sanitari sull’abuso di sostanze stupefacenti.

Tuttavia le affermazioni e i riconoscimenti scientifici non valgono a distoglierlo dal Polesine, per lui quella del medico non è una professione, bensì una vera e propria vocazione. Egli infatti accetta dalla “Deputazione provinciale” di Rovigo di indagare sulle cause della pellagra e sui tremendi effetti che tale malattia produce sull’organismo, vera e propria piaga del Polesine di quegli anni. È una ricerca fatta con passione, in cui mette in luce non solo gli aspetti più oscuri della malattia, ma ne indaga e descrive anche tutto l’ambiente economico, morale e sociale. La sua indagine che durerà quattro anni, verrà però osteggiata e si faranno scomparire i suoi risultati, tanto che oggi compare solo una scarna sintesi del suo lavoro.

IL POLITICO

Nel giro di pochi anni le grandi doti di Nicola Badaloni nel campo scientifico e sanitario e la sua cura particolare per le classi povere, alle quali andava la sua solidarietà umana e politica, ne fecero un simbolo e un punto di riferimento.

Per comprendere meglio la figura di Badaloni occorre analizzare l’ambiente culturale in cui si è formato. Nel 1880 aderisce alla “Lega della Democrazia” che a livello nazionale gode del patronato di Giuseppe Garibaldi e nel Polesine di Alberto Mario e sua moglie Jessie White, i quali sono molto affezionati a Badaloni. Egli poi rappresenterà la società operaia di Trecenta al Convegno regionale di Verona e diventerà guida del Partito Socialista polesano. Inizia così la sua attività propagandistica assieme a quella di ricercatore

Nel 1906 si presenta e vince la carica alle elezioni amministrative di Lendinara e di Badia Polesine. Precedentemente, nel 1886 viene eletto al Parlamento nel collegio di Badia Polesine e nel 1889 è Consigliere Provinciale a Rovigo. In Parlamento relaziona sulla pellagra, sulla malaria e sulle leggi per i veterinari municipali. Nel 1920 è nominato Senatore su proposta di Giolitti. Da Deputato si batté per il suffragio universale, collaborò all’inchiesta Ministeriale sulle condizioni dei lavoratori agricoli polesani, lottò anche per la costruzione di infrastrutture quali ferrovie, servizi di collegamento postale, strade, opere di bonifica, e soprattutto Case di Cura per “pellagrosi e alienati mentali” in Polesine.

INFO ITINERARIO
- Prodotti tipici

I fiori all’occhiello della tipicità gastronomica del territorio di Trecenta sono costituiti dalle produzioni casearia, itticola (alcuni specchi d’acqua di origine naturale sono stati adibiti a questo allevamento) e di salumi (il famoso salame e il cotechino).

Proprio questi ultimi hanno ottenuto il riconoscimento di prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto.

Il salame a Trecenta, ma anche nel Polesine tutto, rappresenta il simbolo dell’ospitalità

Dallo stretto legame con gli Estensi, Trecenta ha assimilato tradizioni, storia e cultura che si evidenziano anche in campo gastronomico; in particolare nel confezionamento e nella conservazione degli insaccati di carne di maiale si riscontrano metodologie di lavorazione e uso di ingredienti che portano a differenze sostanziali, soprattutto nel gusto, rispetto alle altre parti del Veneto. Nel corso dei secoli, ogni singolo produttore ha gelosamente custodito e tramandato ai familiari la propria arte nella produzione dei salumi, un segreto da proteggere gelosamente che assume una ritualità quasi mistica ed una intimità difficilmente penetrabile

- Pro Loco

La Proloco di Trecenta nasce nel 1988,  con lo scopo principale di valorizzare il proprio territorio (Gorghi, Palazzo Pepoli, Dipinti chiesa di Sariano, vecchia corte padronale Dossi), ed i prodotti alimentari tipici quali il Salame da taglio ed il Cotechino di Trecenta, che sono  stati  riconosciuti quali prodotti agroalimentari tradizionali (decr. reg. Veneto del 19/06/2007 – G.U. n° 147 del 27/06/2007 ).

Presidente protempore  CINZIA   DAVI’  cell. 339-4702928