Nicola Badaloni all’età di 24 anni, assume ufficialmente la condotta presso il Comune di Trecenta l’11.7.1878.
Nel periodo tra il 1885 e 1886 diventa assistente alla Cattedra di materia medica e farmacologica presso l’Università di Padova.
Nel 1899 consegue la libera docenza in Patologia speciale medica dimostrativa presso la Regia Università di Perugia e successivamente viene nominato professore di Patologia medica dimostrativa presso l’Università di Napoli.
Infine, nel 1907 viene nominato membro del Consiglio Superiore della Sanità ed è relatore di disegni di legge socio-sanitari sull’abuso di sostanze stupefacenti.
Tuttavia le affermazioni e i riconoscimenti scientifici non valgono a distoglierlo dal Polesine, per lui quella del medico non è una professione, bensì una vera e propria vocazione. Egli infatti accetta dalla “Deputazione provinciale” di Rovigo di indagare sulle cause della pellagra e sui tremendi effetti che tale malattia produce sull’organismo, vera e propria piaga del Polesine di quegli anni. È una ricerca fatta con passione, in cui mette in luce non solo gli aspetti più oscuri della malattia, ma ne indaga e descrive anche tutto l’ambiente economico, morale e sociale. La sua indagine che durerà quattro anni, verrà però osteggiata e si faranno scomparire i suoi risultati, tanto che oggi compare solo una scarna sintesi del suo lavoro.