SAN GIORGIO in BOSCO
SAN GIORGIO in BOSCO
CHIESA di
SAN GIORGIO MARTIRE

La chiesa, dedicata a San Giorgio martire, trova le sue fondamenta in una piccola cappella del VI-VII secolo, soggetta alla Pieve di San Donato di Cittadella.

L’attuale aspetto, di impronta neoclassica, è del ‘700 quando la chiesa subisce un’imponente ristrutturazione e a termine dei lavori, nel 1752, viene consacrata.

Nei primi decenni dell’800, con l’istituzione del nuovo comune laico, gli oneri per i restauri e le manutenzioni della chiesa passarono all’ente comunale. La lunga trattativa in merito all’esecuzione dei restauri e del rifacimento della copertura fu causa del crollo parziale del tetto nel 1851. Dato l’aumento della popolazione, con la sistemazione del tetto, si provvide ad ingrandire la chiesa con l’ampliamento del presbiterio e creando un deambulatorio colonnato. Si risistemò il settecentesco altare che venne riconsacrato il 21 novembre del 1911.

Nel 2021 alla facciata della chiesa, con un accurato restauro, viene ridata l’originario splendore. Vengono recuperati l’affresco posto al centro della facciata, raffigurante San Giorgio ed il drago, e le tre statue poste sulla sommità: l’Immacolata Concezione al centro con ai lati due santi: San Luigi Gonzaga (sulla sinistra) e San Gaetano da Thiene (sulla destra). Tutte e tre le statue sono di pietra scolpite nella seconda metà del ‘700.

All’interno della chiesa possiamo ammirare, lungo le pareti laterali, due altari del ‘700 dedicati alla Beata Vergine del Rosario e a Sant’Antonio da Padova. Sulla parete di destra, in alto, troviamo l’antico pulpito in legno che riporta l’iscrizione: qui predicò S. Pio X, al secolo Giuseppe Sarto 1835-1914 originario di Riese (TV) salito al soglio pontificio il 4 agosto 1903, proclamato santo nel 1954. Nell’anno della santificazione del papa Pio X venne a lui intitolato il nuovo asilo infantile, ora scuola dell’infanzia, della parrocchia di San Giorgio in Bosco sito in Piazza Manzoni.

Sulla parete di sinistra, difronte al pulpito, troviamo una pala attribuita alla Scuola dei Bassano che rappresenta San Giorgio ed il Drago.

L’interno della chiesa è visitabile solo durante le celebrazioni liturgiche.

 

PALA di SAN GIORGIO

 

Entrando in chiesa sulla parete di sinistra, difronte al vecchio pulpito, trova collocazione una tela montata su una tavola rettangolare con la parte superiore stondata di 160 centimetri d’altezza per una larghezza di circa 90.

Il dipinto, attribuito a Jacopo da Ponte, detto Bassano, raffigura S. Giorgio nel momento culminante della lotta tra il Santo e il drago. Con molta probabilità il pittore abbozzò il disegno e la stesura venne condotta da suo figlio Girolamo: dati emersi durante il restauro negli anni ’80 del novecento. Purtroppo le vernici hanno ripreso l’ossidazione limitando la lettura dell’opera.

Non è dato sapere chi commissionò l’opera e quando. L’unica documentazione attesta che, dopo la visita pastorale del 26 maggio 1562, il Vicario Vescovile Simone de’ Pretti dette istruzione affinché l’altare maggiore venisse ornato da una pala decorosa; nella visita di 4 anni dopo non viene menzionata.

Jacopo Da Ponte (1510-1592) uno dei principali e più incisivi interpreti della pittura veneta del Cinquecento.  Inizia la formazione nella bottega paterna a Bassano del Grappa. In seguito va a Venezia e in questo periodo la sua tecnica pittorica viene influenzata dalle opere del Tiziano, Lorenzo Lotto e Pordenone.

Alla morte del padre, Jacopo ritorna nella bottega di Bassano rimanendovi per tutta la vita. Lo stile pittorico cambia e si orienta verso il manierismo. Bassano ama sperimentare fino a giungere ad uno stile in cui la luce diviene protagonista.

Bassano ebbe quattro figli: Leandro, Francesco, Giovanni e Girolamo che collaborarono alla realizzazione di molte opere. Dopo la morte di Jacopo, i figli continuarono la sua opera mantenendone lo stile pittorico e questo ha reso difficile attribuire l’esecuzione delle opere al Bassano o ai suoi figli.

(2024 M.B.Spoletto)

 

CAMPANILE

Il campanile che oggi noi vediamo, svettante a fianco della chiesa, fu realizzato nei primissimi anni del ‘900. Il parroco Don Giovanni Battista De Franceschi poco dopo il suo insediamento, visto che il vecchio campanile versava in pessime condizioni, propose l’innalzamento di uno nuovo. I lavori iniziarono il 28 agosto del 1898 con la demolizione del fatiscente campanile, che all’epoca era posto dietro la chiesa. Per un’errata valutazione dei materiali con cui era stato costruito, il campanile invece di cadere sulla strada, cadde sopra la chiesa, provocando tra l’altro la frantumazione del tabernacolo.

Antonio Zorzi (detto Vinio), abile muratore, raccolse tutti i pezzi del prezioso tabernacolo e riuscì con un lavoro certosino a restaurarlo. Fu sempre Vinio, con perizia, a dirigere il gruppo di uomini dediti all’innalzamento della nuova torre campanaria.

A fine lavori a Vinio venne data una lista di nomi da incidere sulla lapide posta sopra l’entrata del campanile; erano i nomi di coloro che avevano contribuito alla realizzazione dell’opera architettonica e che dovevano essere ricordati nei secoli avvenire: architetti, podestà e parroco. Non c’era il suo. Amareggiato Vinio prese la cazzuola e al posto di incidere i nominativi fece dei solchi sulla lapide, smontò l’impalcatura e l’opera fu inaugurata nell’ anno 1909. I segni sono ancora là ben visibili.

Nel 1911 le campane furono ricollocate al loro posto nel campanile e nel 2017 venne effettuato un restauro all’intera torre campanaria che con la croce raggiunge un’altezza di 57 metri.

(2024 M.B.Spoletto)

SAN GIORGIO MARTIRE

 

San Giorgio nacque in Cappadocia (attuale Turchia) nel 280 da una famiglia di fede cristiana. Trasferitosi in Palestina si arruola nell’esercito di Diocleziano. Quando, nel 303, l’imperatore emana l’editto di persecuzione contro i cristiani, Giorgio dona tutti i suoi beni ai poveri e professa la sua fede in Cristo. Per questo subisce terribili torture e alla fine viene decapitato.

Attorno alla figura di San Giorgio nascono innumerevoli e fantasiosi i racconti, fino all’episodio del drago e della fanciulla salvata dal santo.

La leggenda narra che Giorgio un giorno giunse nel regno di Silene, in Cirenaica, funestato dalla presenza di un terribile drago, la cui forza distruttrice poteva essere contenuta solo da sacrifici umani. Fu proprio il “soldato di Cristo” a salvare dalle fauci del mostro la figlia del re, e come ricompensa non volle né onori né denari, ma che tutto il popolo si convertisse ricevendo il battesimo.

La sua figura esemplifica la lotta del bene contro il male, ma è anche la narrazione figurata dell’evangelizzazione dei popoli pagani nei primi secoli del cristianesimo. Al tempo delle crociate, divenne il patrono di quanti si dedicavano all’impresa di riconquistare i luoghi santi, di corporazioni e perfino di intere nazioni che si misero sotto la sua protezione, dall’Inghilterra all’Etiopia passando per il Regno Longobardo in Italia.

In mancanza di notizie certe sulla sua vita, nel 1969, la Chiesa declassò la festa liturgica di San Giorgio a memoria facoltativa non intaccando però il culto a lui dedicato.

(2024 M.B.Spoletto)

INFO ITINERARIO
- Punti di interesse

Punti di interesse – Itinerario

Municipio-Villa Bembo

Chiesa di San Giorgio Martire

Villa Anselmi

Piazza Roma

Piazza Manzoni

Pista Ciclabile Ennio Toniato

In preparazione

In preparazione

In preparazione

Mulino di Persegara

In preparazione

In preparazione

Località Cogno

Piazza XXIX Aprile

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

 

 

 

 

- Numeri utili

                              NUMERI UTILI

  • Municipio 049 945 3211
  • Centrale Operativa Polizia Locale 8001013
  • Numero unico europeo emergenza 112
  • Servizio di urgenza ed emergenza medica 118 (necessità legate alla salute)
  • Vigile del Fuoco 115 (incendi, emergenze meteo)
  • Soccorso Stradale Automobile Club d’Italia (ACI) 803 116
  • Viaggiare informati 1518
  • Antiviolenza 1522
  • Soccorso animali selvatici, via Cave 180 Padova 049 8201940 – 049 8201941
  • Canile di Presina – Parco zoofilo San Francesco, via Borghetto I, 11 Presina -Piazzola sul Brenta 333 1867076

 

- Pro Loco

  PRO LOCO PROSANGIORGIO A.P.S.

Nasce nel 1985 come promotore delle attività teatrali da Dino Gobbato che ne fu presidente per oltre vent’anni. È un’Associazione libera, apolitica e aconfessionale senza scopi di lucro. Ha come scopo principale riunire attorno a sé tutti coloro che hanno interesse allo sviluppo turistico, culturale, ricreativo, sportivo e sociale del paese.

L’anno successivo venne istituita la pedalata ecologica legata alla “Festa di primavera” al 1° di maggio. A conclusine della giornata c’è l’assegnazione del “Premio Drago d’oro”.

Il “Drago d’oro” viene istituito nel 1992 e consegnato ogni anno ad una persona che si è contraddistinta per azioni benemerite in ambito sociale, nell’arte, nella cultura, nell’economia, in generale per aver diffuso una conoscenza e un interesse positivo verso il territorio comunale.

La Pro Loco organizza ogni anno, a partire dall’autunno fino a marzo, una rassegna teatrale amatoriale in lingua veneta, con un premio “La ponpeta” assegnato all’opera rappresentata che riscuote maggior successo.

Collabora con i comitati sagra di Cogno (inizio maggio), Lobia (terza settimana di giugno), Paviola (seconda di luglio, con il tradizionale e prelibato piatto di seppie ai ferri), Sant’Anna Morosina (terza di luglio) e San Giorgio in Bosco (ferragosto).

E poi gite culturali, le uscite all’Arena di Verona e moltissime altre attività.

PRO LOCO PROSANGIORGIO A.P.S.

Piazza Manzoni, 1

35010 San Giorgio in Bosco (PD)

Tel. 349.3216339

www.prosangiorgio.itinfo@prosangiorgio.it