Curiosità Storiche

1- L’aratoio alberato vitato

In via Gramsci, nei pressi dell’incrocio con via Colombara, troviamo un filare di vite, unico esempio in zona di un aratoio alberato vitato.
L’aratoio alberato vitato era il nome che i rilievi catastali avevano attribuito alla cultura promiscua della vite sostenuta da alberi, detto comunemente piantata, molto diffusa nell’ottocento. Questo è un tipo di cultura della vita sorretta non da tralice in cemento, ferro o legno, bensì da piante vive che potevano essere alberi da legno, o da frutto oppure di gelso, come in questo caso, le cui foglie venivano utilizzate per alimentare i bacchi da sete allevati in casa.
2 – Laghetto di cava

Tra gli anni ’60 e ’70 era una cava di ghiaia; all’inizio degli anni ’80 fu introdotta la pesca sportiva e divenne un luogo dove le famiglie della zona trascorrevano i caldi pomeriggi estivi. Il luogo venne chiuso dopo pochi anni e riaperto nuovamente nel 2010 per gli appassionati di pesca. L’entrata è situata in via Bocchiero.
3 – La scuola elementare

Nella località di Cogno fino agli anni ’70 del ‘900 vi era una scuola elementare che conferiva alla località un’identità di “frazione”, creava una comunità.
La scuola elementare di Cogno venne costruita nel 1928, in quanto la popolazione era aumentata, e il piccolo spazio messo a disposizione da un privato del luogo non era più sufficiente. Inoltre le altre scuole della zona erano troppo distanti per recarsi ogni giorno a piedi. L’edificio era a due piani, al piano terra un’aula per la 1°, 2° e 3°, ed un’altra al primo piano per la 4° e 5°. Una sola maestra, la stufa a legna e i servizi fuori.
La scuola venne chiusa nell’estate del 1972; e fu acquistata all’asta da un privato nel 1978 e ristrutturata in abitazione.
4 – L’antica fornace

Nei terreni dietro la Chiesetta si ergeva una fornace, costruita nell’800, che produsse coppi e mattoni (quarei) fino agli anni ’30 del Novecento. Di forma rotonda alta circa 3 metri, con un camino alto “quanto un campanile” che venne distrutto nel ’41, aveva dai 15 ai 20 forni per la cottura del materiale. Vi lavoravano un centinaio di persone. L’intensa escavazione di argilla per la costruzione dei laterizi, hanno portato alla luce dei reperti archeologici come una tomba, forse di un centurione romano, ma andati persi per la non conoscenza, all’epoca, del loro valore storico. Assieme all’argilla chissà quanti minuscoli reperti sono stati inglobati nei mattoni. Ora di tutto questo non rimane più nulla, ricoperto dalle arature.
5 – La Fontana Coèrta

Nel boschetto lungo la via Bolzonella, dal lato a monte, a circa 300 metri dall’incrocio con la SP47, sorgeva la “Fontana Coèrta” dalla piccola muratura rotonda (diametro 1 m., altezza circa 2 m.). Fatta costruire dal Conte Cittadella-Vigodarzare per l’irrigazione delle risaie che qui esistevano. Le risaie sparirono negli anni ’30 del secolo scorso in quanto erano fonte di malaria. Sempre in quel periodo, i parroci del territorio fecero pressione sul Conte affinché chiudesse la fontana in quanto dava adito a leggende e superstizioni legate al mondo soprannaturale. Da qui il nome di fontana coperta. Venne demolita e chiusa definitivamente nel 2018.
6 – Strada Consolare Postumia

La Via Postumia è una via consolare romana terminata nel 148 A.C. dal console romano Postumio Albino nei territori della Gallia Cisalpina, l’odierna Pianura Padana, per scopi prevalentemente militari.
La Postumia congiungeva le città di Genova, Tortona, Piacenza, Cremona, Verona, Vicenza, Oderzo, per arrivare fino ad Aquileia. Con questa strada pertanto si congiungeva per via di terra i due principali porti romani del nord Italia: Aquileia e Genova.