Entrando in chiesa sulla parete di sinistra, difronte al vecchio pulpito, trova collocazione una tela montata su una tavola rettangolare con la parte superiore stondata di 160 centimetri d’altezza per una larghezza di circa 90.
Il dipinto, attribuito a Jacopo da Ponte, detto Bassano, raffigura S. Giorgio nel momento culminante della lotta tra il Santo e il drago. Con molta probabilità il pittore abbozzò il disegno e la stesura venne condotta da suo figlio Girolamo: dati emersi durante il restauro negli anni ’80 del novecento. Purtroppo le vernici hanno ripreso l’ossidazione limitando la lettura dell’opera.
Non è dato sapere chi commissionò l’opera e quando. L’unica documentazione attesta che, dopo la visita pastorale del 26 maggio 1562, il Vicario Vescovile Simone de’ Pretti dette istruzione affinché l’altare maggiore venisse ornato da una pala decorosa; nella visita di 4 anni dopo non viene menzionata.
Jacopo Da Ponte (1510-1592) uno dei principali e più incisivi interpreti della pittura veneta del Cinquecento. Inizia la formazione nella bottega paterna a Bassano del Grappa. In seguito va a Venezia e in questo periodo la sua tecnica pittorica viene influenzata dalle opere del Tiziano, Lorenzo Lotto e Pordenone.
Alla morte del padre, Jacopo ritorna nella bottega di Bassano rimanendovi per tutta la vita. Lo stile pittorico cambia e si orienta verso il manierismo. Bassano ama sperimentare fino a giungere ad uno stile in cui la luce diviene protagonista.
Bassano ebbe quattro figli: Leandro, Francesco, Giovanni e Girolamo che collaborarono alla realizzazione di molte opere. Dopo la morte di Jacopo, i figli continuarono la sua opera mantenendone lo stile pittorico e questo ha reso difficile attribuire l’esecuzione delle opere al Bassano o ai suoi figli.
(2024 M.B.Spoletto)