Altri Mulini esistenti nel Comune e a confine.
Mulino Lobia: demolito alla fine degli anni Venti del Novecento per bonificare la zona delle Valli. Il mulino era a due ruote funzionanti con le acque della roggia Brentella-Cognarola. Le prime testimonianze della sua esistenza risalgono agli inizi del ‘700 ed il primo proprietario, di cui si ha testimonianza, è la famiglia dei nobili Morosini. Annessa c’era anche una segheria.
Mulino ex Biscotto: nasce come segheria. La prima documentazione la troviamo in una mappa del 1564. L’attività molitoria iniziò nella seconda metà dell’Ottocento. La ruota era collocata nella roggia del Molino. Nel 1980 chiuse i battenti. L’edifico non venne mai ristrutturato e si possono ancora vedere i segni lasciati della ruota oltre che al salto e al ponticello per le chiuse.
Mulino Fabian: situato a ridosso della barchessa sud del complesso di villa Bembo, attuale sede del Comune. Completamente modificato, non rimane nulla del vecchio opificio. Unico mulino a nascere elettrico agli inizi del ‘900, cessò di funzionare nel 1962.
Mulino Stocco: in via Cogno, un tempo via Molino, funzionava a due ruote azionate dalla roggia Brentella. Cessò l’attività nella metà degli anni ‘70 del ‘900: è rimasto il salto e il ponticello dove era inserita la chiusa della roggia.
Mulino Scudiero: in via San Nicolò verso Sant’Anna Morosina, si trovava sul fiume Tergola. Il mulino trasformato in una villetta che conserva l’antica struttura. Il mulino era a tre ruote. Nell’800 il proprietario era il conte Andrea Cittadella Vigodarzere da cui venne acquistato dagli Scudiero e funzionò fino al settembre del 1990. Il mulino nel 1950 risulta elettrico e privo già dal 1935 delle ruote.
Mulino del Coppo: sul Tergola, rientra nel percorso del parco della Palude di Onara. L’opificio a due ruote apparteneva ai conti Cittadella-Vigodarzere. Funzionò fino agli anni ’40 del ‘900.
Mulino di villa Bolzonella: alimentato dalla roggia Brentella, era a due ruote, dai Conti Cittadella-Vigodarzare, passò alla famiglia Scudiero. Già negli anni ‘30 del ‘900 le ruote erano state sostituite dalla turbina.
Mulino di ferro: aveva gli ingranaggi di ghisa. Questo edificio si trova nella frazione di San Giorgio in Brenta confinante con Giarabassa in via Campanello. Il mulino risalirebbe al XV secolo, era a tre ruote poste nella roggia del Mulino. Ha cessato l’attività negli anni ’70 del ‘900. L’attuale proprietario l’ha adibito a showroom di abbigliamento.
Mulino di via Sega: posto sul Tergola, in origine era una segheria situata proprio nel confine tra Sant’Anna Morosina e Villa del Conte. Fino alla metà degli anni Settanta del secolo scorso l’opificio ha mantenuto le ruote idrauliche. Sempre in quel periodo chiuse i battenti.
(2022 M.B. Spoletto)