FONTANIVA
FONTANIVA
MUNICIPIO

L’edificio ora adibito a sede del Comune ospitava in origine le scuole elementari. L’inaugurazione della nuova scuola avvenne il 30 novembre 1886 alla presenza dell’allora parroco Don Francesco Croce, nominato per il suo impegno Ispettore Scolastico nel triennio 1886-89. Non essendo più sufficiente la nuova sede delle Scuole Comunali per l’aumento della popolazione scolastica, la Parrocchia concesse l’uso di suoi vani da adibire ad aule. Dopo la costruzione delle nuove scuole elementari nel 1957, l’edificio originale trovò un nuovo utilizzo come municipio al piano terra e nel 1961, al primo piano, come sede delle nuova scuola media unificata. Quest’ultima venne successivamente ampliata con la realizzazione di due aule collocate in un nuovo prefabbricato posto a nord del municipio. Nel 2009 l’edificio, che evidenziava tutti i problemi derivanti dalla sua vita ultracentenaria, ha subito un radicale restauro nel rispetto della sua tipologia architettonica, per portarlo agli standard di sicurezza necessari. Dinanzi al Municipio è posto un monumento su cui sono riportati i nomi dei caduti fontanivesi di entrambe le guerre mondiali. Sono ricordati i deceduti in prigionia o per motivo di guerra, e i partigiani caduti durante la lotta di liberazione.

( 01/03/2022, Ugo Silvello)

ORGANI

ORGANI AMMINISTRATIVI

 

Dott. Edoardo Pitton
Sindaco dal 27/05/2019
Competenze: Affari Generali e Legali, Protezione Civile, Sicurezza, Polizia Locale, Personale

 

Arch. Alberto Trento, Vicesindaco, Assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica, Edilizia Privata, Manutenzioni

 

Rag. Anna Agugiaro, Assessore al Bilancio, Tributi, Economato e Patrimonio

 

Dott.ssa Elisa Perozzo, Assessore alla Cultura e alla Comunicazione

 

Marta Salvadori, Assessore al Sociale, Inclusione, Pari Opportunità, Rapporti con l’ASL

 

Dott. Davide Cerchiaro, Consigliere
con delega all’Ambiente

 

Geom. Catia Zen, Consigliere
con delega alla Scuola, Pubblica Istruzione

 

Giorgio Securo, Consigliere

 

Michela Berto, Consigliere
con delega per Fiera e Mercati, rapporti con la Pro Loco e APS

 

Gruppo politico: Fontaniva@TTIVA
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Dott. Igor Rodeghiero, Consigliere di minoranza
Trento Antonia, Consigliere di minoranza

 

Gruppo politico: Insieme per Fare con Igor Rodeghiero Sindaco per Fontaniva
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Dott. Marcello Mezzasalma, Consigliere di minoranza
Ing. Simone Bonaldo, Consigliere
di minoranza

 

Gruppo politico: SiAmo Fontaniva Marcello Mezzasalma Sindaco

FRAZIONI

Le frazioni e le località di Fontaniva

Le frazioni e località di Fontaniva, aventi caratteristiche storiche e una chiara differenziazione topografica sono:   San Giorgio in Brenta, Zolea,  Belgio, Boschi, Fratta e Casoni.

 

San Giorgio in Brenta.

San Giorgio in Brenta, situata nella parte sud del territorio fontanivese, è la frazione principale di Fontaniva.

Vi si trova una chiesa, dedicata a San Giorgio, posta sulla Montagnola, esattamente sul confine di erosione lambito in passato dal Brenta ad ovest. Il fiume occupa una parte consistente del territorio sangiorgese e con le sue acque, i boschi, le barene, le ghiaie, i bacini lacustri, dona al paesaggio tratti di grande e rara bellezza.

La frazione ha una storia molto antica, le prime notizie scritte risalgono al 1234 quando la chiesa di San Giorgio in Brenta è nominata come filiale della Pieve matrice di San Donato. Il suo territorio era sicuramente abitato in epoca romana, essendo compreso nella centuriazione di Cittadella-Bassano estesa fin verso Cogno, dove è stato rinvenuto un grande cippo gromatico (pietra di confine usata nelle centuriazioni) di età romana con decussis (segno inciso a forma di X, che suddivide la superficie in 4 quadranti). La frequentazione dell’area può essere comunque fatta risalire anche all’età del Bronzo o a periodi precedenti, se si considera che nella confinante area di Gaianighe, presso la zona umida di Bolzonella, sono stati rinvenuti frammenti ceramici non solo di epoca romana ma anche dell’età del Bronzo, e una punta di lancia in selce di epoca preistorica.

L’edificio storicamente più rilevante della frazione è Villa Borromeo, databile nelle sue varie evoluzioni al XV e XVI secolo, ora in uso al comune di Fontaniva. Un’altra casa di notevole interesse storico del XVI secolo, oggi in grande decadenza, è  Ca’ Terzi, situata ad est di Villa Borromeo.

Zolea

La località Zolea, ora nome di una via, si trova nella zona sud ovest del paese. Fin dal Medioevo venne spesso ricordata come luogo boscoso, nel quale possedevano proprietà anche alcuni Vescovi tedeschi di Frisinga (Baviera).

Prima del ‘500 era citata con il termine Villa, e successivamente come contrada. Essa ebbe un chiericato ed una chiesa intitolata a San Michele, nominata nel 1297 e documentata anche nel ‘400, di cui non si conservano resti, ma si pensa che sorgesse vicino a una fontana (attuale casa Moletta.). La chiesa rimase aperta al culto fino al 1521 e nel 1582 la cura d’anime di Zolea venne affidata definitivamente al parroco del paese. Il toponimo Zolea, Zauleda nel Medioevo, derivante da “zolla”, richiama la morfologia del suo territorio costituito da una sopraelevazione argillosa del terreno, ben visibile verso est e ovest. In quell’area sono storicamente attestate fornaci per mattoni, come indica la presenza di molti dislivelli negli appezzamenti di terreno, prodotti dal prelievo dell’argilla per la produzione di laterizi.

Boschi

La località i Boschi, situata nella periferia Ovest di Fontaniva, è conosciuta nel paese come la zona “deà dea Brenta”. Il quartiere, in origine area utilizzata come terreno agricolo, si è formato alla fine della seconda guerra mondiale, quando il Comune concesse lotti edificabili alle famiglie che vi si stabilirono.

A quel tempo nella località si coltivavano mais e grano, alberi da frutta e le tipiche piantate con viti maritate ai gelsi, indispensabili per l’allevamento di bachi da seta. Il posto abbonda di una variegata fauna e le acque del fiume ricche di pesci consentono di praticare la pesca. Nel territorio, ripetutamente bombardato durante la seconda guerra mondiale, si verificò negli ultimi giorni della liberazione l’eccidio di tre partigiani, ricordati da una targa posta nei pressi del ponte stradale.

Il quartiere, popolatosi velocemente nel dopoguerra, si aprì a nuove attività commerciali fra cui il noto stabilimento metalmeccanico Isoli. Il 24 maggio 1990 fu inaugurato in via Boschi un capitello con una statua di Maria Ausiliatrice. Esso è stato innalzato all’incrocio di tre strade presso la vecchia sede della Strada Statale 53 Postumia, dove un tempo sorgeva un boschetto di platani e robinie, oggi scomparso. Altri capitelli sono stati eretti in via delle Giare ed in via Boschi. La pista ciclabile, recentemente attivata sulla destra della Brenta, apre nuove prospettive alla mobilità del territorio.

Belgio

Il Belgio è una parte dell’antica via Zolea di origine romana, situata nella zona sud ovest del paese. In un documento del XIV secolo è riportata la derivazione di “Belgio” da “Belio”, ma è stato anche ipotizzato che la sua denominazione discenda dalla presenza di soldati Belgi durante la prima guerra mondiale. Si ritiene, inoltre, che la frazione fosse in origine una parte della Villa di Zolea. Di un certo interesse è la presenza, ancora tutta da indagare, di tracce di un insediamento circolare, forse una fortificazione medioevale o più antica, situata tra le contrade Belgio e Zolea, in una zona agricola compresa entro il percorso di due torrentelli.

Tra le contrade Belgio, Zolea e Mulino, sorse nel 1904 l’importante segheria Pavan detta del “Belgio” che occupava 70 operai, in funzione fino al 1919. Grossi tronchi d’albero, provenienti da località della Valsugana, arrivavano in via Mulino trasportati da grandi zatteroni che navigavano lungo la Brenta sfruttandone la corrente.

Nella periferia del Belgio in via Zolea sorgeva una grande fabbrica di laterizi di ottima qualità, in una zona ricca di argilla. Verso la fine dell’Ottocento fu costruita una grande fornace che raggiunse il suo splendore nel 1903 quando fu trasformata in un impianto industriale, rimasto in funzione fino al 1933 e poi demolito nel 1948.

Fratta

Il nome Fratta, citato in molti documenti di età medioevale, attualmente indica una via e una località. Nella frazione, situata nella parte nord del paese, confinante a ovest con l’ampio alveo del fiume Brenta, sorge una chiesetta dedicata a Santa Maria.

Fratta fino al 1515 era censita nel comune di Cittadella come “Villa” e in seguito come “Contrada”. Nel 1582 la “cura d’anime” autonoma della frazione venne soppressa e affidata al parroco di Fontaniva.

Il toponimo Fratta, presente in molte altre località venete e italiane,. indica un luogo coperto da boschi. Il termine potrebbe derivare dal greco-bizantino “ϕράκτη” (fracte), cioè “siepe”, designante un confine o una separazione, come quella individuabile nella scarpata dietro la chiesetta, prodotta dall’erosione del Brenta. Un centro di attività benedettina, un cenobio, sembra sorgesse in località le Motte di Fratta.

Casoni

Una via e una località al confine nord del paese sono denominate Casoni.

L’origine del nome è chiaramente riconducibile alla presenza dei caratteristici “casoni “, molto diffusi almeno fino agli anni Trenta del Novecento. Il casone era un edificio rurale con tetto a spioventi coperto di paglia o erbe palustri, a pianta rettangolare e pareti in muratura o di rami e paglia. Questo tipo di edificio, comune in Veneto e nell’area lagunare, si diffuse nella terraferma veneta dopo la conquista della Serenissima. I Casoni ebbero un rapido declino nella prima metà’ del Novecento, quando si divulgò la credenza immotivata che la vita disagiata condotta al loro interno provocasse l’insorgenza di malattie. Nel secolo scorso questi edifici furono quasi totalmente sostituiti da casette in muratura.

Attualmente sul cartello stradale la località Casoni viene definita “Località del bel canto”, per l’esistenza nel suo territorio di un coro di ottimo livello da almeno 35 anni.

(01/03/2022 Ugo Silvello)

STORIA

STORIA

Il nome Fontaniva, forse contrazione di “fontana viva”, rivela lo stretto legame della cittadina con le acque di sorgenti, di fontane e soprattutto con quelle del fiume Brenta.

Dal paese prese anche il nome la potente famiglia feudale dei Da Fontaniva, il loro stemma è il gonfalone del Comune..

La storia del paese risale alla preistoria, come dimostra il rinvenimento di strumenti litici dell’età del rame (3400-2200 a.C.).

In epoca romana il territorio di Fontaniva rientrò nella grande organizzazione agraria, comprendente l’area che va da Bassano del Grappa a Castelfranco Veneto, al Brenta e a sud oltre S. Giorgio in Bosco. Tutta la zona venne divisa in centurie, quadrati di ca. 710 m. di lato, formate da strade perpendicolari tra loro, i cardi e i decumani, ancora ben distinguibili nel tracciato delle vie attuali. Nel 148 a.C., al confine nord del paese, venne fatta passare la strada consolare Postumia, che unisce Genova ad Aquileia, cardo massimo su cui sarà delineata la centuriazione.

Testimonianze di epoca longobarda (V-VIII secolo d.C.) sono conservate nella Pieve di San Donato ora di Cittadella, un tempo chiesa matrice del territorio. La presenza dei Longobardi nell’area è documentata anche da due chiese dedicate a santi particolarmente venerati da questo popolo: la prima intitolata a S. Michele esisteva nella località Zolea e l’altra dedicata a S. Giorgio che  si trova nell’estesa frazione di San Giorgio in Brenta. Numerosi toponimi richiamano le farae longobarde, gruppi familiari armati che si insediavano e presidiavano il territorio.

Nella cittadina in epoca medievale viene sottoscritto  un importante trattato di pace fra Padovani e Vicentini, sancito  il 28 marzo 1147 presso il guado del fiume Brenta. Questo avvenimento testimonia l’importanza assunta dalla famiglia dei Da Fontaniva, proprietari di un castello situato probabilmente dove ora si trova la piazza con il duomo del paese. Intorno al 1220 giunse il pellegrino alemanno Bertrando d’Orenga che, dopo una vita spesa in opere di bene, morirà nelle vicinanze nel 1221 e sarà proclamato Beato dalla Chiesa e patrono della cittadina.

Nel territorio di Fontaniva sono da segnalare due ville padronali: Villa Borromeo nell’attuale frazione di S. Giorgio in Brenta e Villa Gallarati Scotti, già Cittadella-Vigodarzere ed Orsato.

Il fiume Brenta, che in questa zona mostra il tratto più largo di tutto il suo corso, attraversa Fontaniva da nord a sud. Sulle sue rive si sono combattute numerose battaglie: con gli Ungari prima dell’anno 1000, fra gli eserciti napoleonici ed austriaci alla fine del ‘700, fino a quelle fra tedeschi e americani nel XX secolo.

Il fiume ha sempre rivestito un ruolo primario per lo sviluppo e l’economia del paese, lungo le sue acque si svolsero infatti numerose attività: la pesca, la raccolta di vimini, il prelievo di legna da ardere e soprattutto l’escavazione della preziosissima ghiaia, utilizzata mista a sabbia per la preparazione dei calcestruzzi, che hanno portato alla nascita di cementifici nella zona. Da queste attività sono nati i famosi bacini, grandi invasi d’acqua, divenuti fonte preziosa di acqua dolce per rifornire oggi  anche gli acquedotti della provincia padovana.

I DA FONTANIVA

Non conosciamo l’origine dei Da Fontaniva, una delle stirpi più altolocate e prolifiche del territorio padovano. La loro ascesa, che conobbe forse pause ma non arretramenti, fu facilitata  inizialmente tra il 1000 e il 1100 da quell’essenziale strumento di potere costituito dal castello che presidiava il Brenta in corrispondenza di un traghetto o passo sul fiume nei pressi dell’attraversamento dell’antica via Postumia.

All’inizio del secolo XI – almeno dal 1013 – un membro della famiglia, Giovanni Sicherio, ricopriva la carica di avvocato del vescovo di Padova: era un ruolo prestigioso, che lo poneva sul gradino più alto nella gerarchia della feudalità padovana e gli permetteva di godere di un notevole potenziale di clientele armate; ma era anche una occasione formidabile di arricchimento. Dopo di lui Ogerio, Uberto, Galvano e parecchi altri riuscirono a tenere saldamente in mano la carica, trasmettendola di generazione in generazione, senza mai lasciarsela sfuggire di mano. Grazie a essa si imposero come signori dalle ampie facoltà economiche: i loro numerosi possedimenti si sgranavano sulla sponda del Brenta, da Bassano al mare. Nel 1140 avevano già messo piede in città, a Padova, insediandosi in un palazzo inespugnabile come una fortezza, grazie al muro che lo circondava e alla torre innalzata sopra il varco di accesso.

Ma nel 1218, per cause e scelte ignote, Fontaniva e il suo castello erano passati sotto l’influenza di nuovi padroni, i Da Romano ai quali la comunità si rivelò  fedele fino al consumarsi della tragica esperienza del dominio di Ezzelino III. La caduta del “tiranno” trascinò con sé anche le fortune dei Da Fontaniva: per quasi un secolo sembrano scomparsi.

Soltanto dal 1319 i documenti indicano che alcuni membri della famiglia erano impegnati a consolidare il potere economico acquistando terreni e ottenendo investiture feudali. Cercavano anche di ritagliarsi una buona posizione sociale perseguendo studi giuridici, come Prudenzio che ricoprì per anni la carica di giudice, appannaggio dei ceti nobiliari, o come Matteo che si dedicò alle arti liberali; altri si buttarono nell’avventura delle armi, come Marco, prode condottiero (1386).

Nel secolo XV i Fontaniva costituivano oramai una stirpe aristocratica che sottolineavano esibendo lo stemma di famiglia che narrava di acqua fonte di vita e di ricchezza: si occupavano puntigliosamente dell’amministrazione dei propri possedimenti, rimpinguati grazie a una dura e tenace campagna di acquisti non scevra da qualche sopruso e al denaro accumulato negli anni in cui Giangiacomo fu tesoriere del signore di Cittadella, Roberto di Sanseverino.

Dopo quattro secoli la solidarietà famigliare si incrinò: Giangiacomo e il fratello Marco divisero il patrimonio. E conobbero vicissitudini diverse: la discendenza del primo fu esclusivamente femminile. Il secondo tentò di tramandare il nome e la ricchezza: privo di discendenti diretti, denunciò come proprio il figlio di una contadina. Ma fu sfortunato: il giovane Antoniomaria condusse vita dissipata e fu diseredato. Marco, ultimo dei Fontaniva, destinò la massa dei suoi beni alla fraglia della Carità che ne entrò in possesso nel 1540.

 

(01/03/2022 Elda Martellozzo Forin)

 

LA PACE DEL 1147

Dopo l’anno Mille, mentre il sistema feudale si stava sfaldando, fra i Comuni nascono lotte e guerre e così anche fra Padova e Vicenza cominciano i contrasti per il controllo del territorio, dei mercati e delle acque dei fiumi.

Padova cerca di allargarsi nel territorio vicentino e per ripicca Vicenza devia il corso del Bacchiglione, fonte di ricchezza per il territorio padovano. Così scendono in campo Vicentini con i Veronesi  e i Padovani con i Trevisani, i Cenedesi (Vittorio Veneto ) e i Coniglianesi oltre a vari signori tra cui i Camposampiero e i da Onara.

Nasce una guerra con molte battaglie, fra cui epica sarà quella di Montegalda, con il risultato di provocare  enormi sofferenze per la popolazione dei vari territori coinvolti.

Per evitare ulteriori conseguenze disastrose il Patriarca di Aquileia e i Vescovi delle città contendenti si fecero portatori di una accordo di pace.

Il 28 Marzo 1147 “ in pertinencia de Fontaniva, iuxta Brentam apud ubi navis facit transitus”, fu giurata e sottoscritta la pace alla presenza di Pellegrino, patriarca di Aquileia, Teobaldo vescovo di Verona, Loterio di Vicenza, Gregorio di Treviso , Bellino di Padova e dei rappresentanti delle città e delle fazioni.

Si definì un accordo con tutte le parti che avevano un interesse alla pace e così  i firmatari del documento dalle fonti risulta che furono un numero importante, circa cinquecento.

Questo accordo ebbe un’ importanza storica in quanto fu preso a modelllo  per la costituzione della Lega nel 1164 fra Padova, Verona e Vicenza e  della Lega Lombarda nel 1167 che portò poi alla storica vittoria di Legnano del 1176 ed alla successiva pace di Costanza (1183) con la quale si riconobbe ai Comuni vittoriosi l’autonomia dall’Imperatore Federico Barbarossa.

(01/03/2022 Ugo Silvello)

INFO ITINERARIO
- Numeri utili

  NUMERI UTILI

 

  • Servizio di Whatsapp del Comune di Fontaniva 329 279 4487
  • Fontaniva Ascolta 329 279 4478
    Sportello telefonico d’ascolto rivolto  ai fontanivesi:
    Lunedì – Venerdì
    Mattina ore 9,00 – 12,00
    Pomeriggio ore 16,00 – 19,00
  • Assistente sociale 049 5949970
  • Sede  PROTEZIONE CIVILE di Fontaniva 049 5941787
  • Biblioteca 049 5949950

 

  • Centralino – Ufficio Protocollo          049 5949999 – 59499
  • Segretario Comunale 049 5949906
  • Anagrafe stato civile 049 5949908
  • Segreteria 049 5949902 – 5949903
  • Servizi sociali 049 5949953
  • Tributi 049 5949909
  • Cultura sport e sociale 049 5949953
  • Ufficio economato 049 5949904
  • Territorio- Patrimonio disponibile    049 5949923 – 5949925
  • Lavori pubblici – Manutenzioni- Patrimionio indisponibile- Demanio  049 5949945 –  5949971
  • Polizia locale-Commercio 049 5949930
  • Ragioneria 049 5949904 – 5949905
  • Impianti di illuminazione pubblica Numero verde 800 382960
  • Etra 800 247842